Il Castello
Il castello è circondato da un giardino mediterraneo ricco di fiori, roseti e pergolati. La vista mozzafiato vi accompagnerà dentro al castello. Una volta entrati nel castello si possono osservare numerosi bassorilievi e arredi di pregevole fattura, in marmo o in ardesia.
Nella prima sala vi sono alcuni mobili originali, arredi e una parete con finestre in stile gotico. Da qui si accede alla terrazza dove un tempo erano alloggiate le artiglierie. Il console Brown, da cui prende il nome il castello, trasformò questa area in uno splendido giardino, ancora oggi rigoglioso e romantico. Nessuna visita a Portofino è degna senza aver fatto almeno una foto ricordo da questo spot unico al mondo.
Salendo al piano superiore si attraversa una scala ricoperta da “laggioni”: l’uso delle maioliche per rivestire le pareti era molto diffuso in Liguria.
Nella scala del Castello è posta una maiolica raffigurante un presente, copia della Adorazione dei Magi attribuita a Gagini (secolo XV), l’originale si trova a Genova in Via Orefici 47r.
Nel vano scale è possibile ammirare una copertura medievale lignea a cassettoni dipinte con immagini di santi, martiri e regnanti.
La sala al primo piano è coperta da volte a crociera di tipo lombardo. Al centro della sala campeggia un grande trittico e sulla destra una stufa in maiolica.
Al primo piano sono presenti varie stanze a tema: sulla destra troviamo la sala “Dolcevita” con le immagini d’epoca di tutti i personaggi illustri che visitarono Portofino: dal Principe Antonio De Curtis detto Totò a Winston Churchill, da Walt Disney a Stanlio e Ollio e molti altri.
Una stanza è dedicata al plastico di Portofino in miniatura, incorniciato con mobilia originale e di inestimabile valore.
Altra stanza degna d’interesse è la stanza “dei cetacei” che nasce dalla collaborazione tra il comune di Portofino, l’Ente parco della riserva marina di Portofino e l’Acquario di Genova.
Infine, ma non per importanza, la stanza circolare in cui è possibile fruire di un po’ di storia locale: dalla reale visita a Portofino dell’ultimo Kaiser tedesco Guglielmo II, ai Portofinesi, gente laboriosa e ricca di spirito di collaborazione.
Importante è il bassorilievo marmoreo, recentemente restaurato dal Comune di Portofino, presente in questa stanza, databile intorno all’XI secolo che mostra San Martino, la Vergine che allatta il bambino e San Giorgio che uccide il drago.
Salendo sulla torre, il visitatore può fruire della sala multimediale “Ieri, oggi, domani” per immergersi in un profondo idillio di musiche, immagini e colori, dove un video spiegherà la storia del Borgo.
Storia
1425
Le prime notizie ufficiali sull'odierna struttura risalgono invece al 1425 quando Tomaso Fregoso, doge della Repubblica di Genova fino al 1421, occupò il borgo di Portofino e la sua fortezza in opposizione a Filippo Maria Visconti duca di Milano. Nel 1430 ritornò ad essere dominio di Genova grazie a Francesco Spinola di Ottobono. Il castello, situato in una posizione strategica poiché si poteva avere un'ampia visuale sul borgo e del Golfo tigullino, fu più volte oggetto di continui tentativi di occupazione e assedi fino ai primi anni del XIV secolo.
1500
Nei primi anni del 1500 l’edificio viene rinnovato e ampliato con la costruzione di una batteria, di una torretta di avvistamento e di un’altra costruzione sulla collinetta di fronte al castello. Le nuove costruzioni vennero edificati a pochi metri di distanza e in posizioni tali da permettere un’ampia visuale del borgo, il controllo dell’orizzonte marino e dei movimenti navali che subito potevano essere comunicati al castellano.
1542
Il Senato Genovese ingaggia il progettista di fiducia di Re Carlo V di Spagna, Gian Maria Olgiato, per rimodernare il sistema di difesa delle fortezze del Senato. Il Senato approvò la relazione progettuale dell’Olgiato, dando così inizio ai lavori di allungamento, mediante una nuova piattaforma verso il porto. I lavori ebbero fine nel 1557.
1557
Si insedia nella fortezza un nuovo Castellano, il portofinese Gerolamo Vassallo. Per garantire una maggiore difesa militare, visti i frequenti attacchi saraceni in Liguria, il castello viene dotato di nuovi alloggi per il presidio, munizioni e armi. Questo intervento si rivelò molto efficace quando i cannoni del castello respinsero nel 1575 l’attacco di Giò Andrea Doria al comando di cinquecento archibugieri. L’ammiraglio avrà in seguito il controllo dell’intera Repubblica di Genova. Riuscì a sottomettere quasi tutti i forti della Riviera di Levante: tutti tranne il Castello
1662/1624
In questi anni vennero effettuati ulteriori ampliamenti, in concomitanza della guerra tra Genova e il Ducato di Savoia. Testimonianza dell’epoca, da parte del Magnifico Ambrogio Grimaldi Cebà, anche egli Castellano, ci porta a conoscenza del fatto che nel 1664, anno di numerosi attacchi, dal castello furono sparate “154 libre di polvere, prevalentemente su galee di malaffare”
1728
Furono eseguiti ulteriori lavori di potenziamento tra cui il restauro delle mura e la sostituzione dell’intero armamento. Quando, nel 1746, venne sventato l’ennesimo attacco al castello, questa volta da parte di una guarnigione Aglo-Austro-Sarda, il Duca Richeliu, discendente del cardinale, ordinò che una guarnigione francese fosse posta a vigilare sul paese e sul golfo
1797
Dopo la conquista napoleonica della Liguria, il castello passò sotto il dominio francese. Vennero effettuati nuovi lavori sia nell’edificio, con l’ampliamento delle mura, che nel porto sottostante. Porto Napoleone, come venne ribattezzato da Bonaparte stesso, non fu in grado di resistere agli attacchi inglesi, nonostante una folta e organizzata difesa
1867
Dopo il congresso di Vienna, con il passaggio di Portofino prima al regno di Sardegna e poi a quello del nuovo Regno d’Italia, il castello perse la sua importanza strategica e militare. Venne quindi dismesso e disarmato definitivamente. A risollevare il destino di questa costruzione storica fu il Console inglese Montague Yeats Brown, il quale, dopo averlo ammirato dal mare durante le uscite sul suo vascello Black Tulip, ne rimase affascinato e lo acquistò per la cifra di settemila lire. Brown affidò il compito di restaurare il castello all’architetto Alfrdo de Andrade e all’ingegnere Pietro Tamburelli. L’edificio venne completamente trasformato in residenza privata senza snaturarlo. A riprova di ciò ci sono le testimonianze scritte dal Barone Alfonso Von Munn, abitante nel vicino castello San Giorgio, che descrivono come il Console non alterò in alcun modo il disegno originale e arredò l’immobile con “mobili e suppellettili da grande intenditore e collezionista”. L’ultimo proprietario del castello, il quale raccolse le notizie storiche ad oggi pervenute, fu l’inglese John Baber.
1961
Il Castello diventa proprietà del Comune di Portofino.
Di seguito il video della puntata di “Storie di Palazzi“, programma TV dedicato al racconto di alcuni degli edifici storici e monumenti più belli d’Italia, presentato da Stefano Tiozzo e con le interviste a Erika e Francesco che illustrano la storia, curiosità e dettagli del Castello.
Come arrivare
Una volta arrivati nel borgo di Portofino il Castello Brown è raggiungibile tramite una breve passeggiata a piedi di circa 10 minuti, dal sagrato della chiesa di San Giorgio o alternativamente dal parco omonimo che parte dalla fine del molo di Portofino.
Di seguito vi illustriamo le modalità con cui potete scegliere di arrivare nel nostro incantevole borgo per effettuare la visita al Castello
Auto
Autostrada A12 Genova – La Spezia, uscita di Rapallo e seguire le indicazioni per Santa Margherita Ligure – Portofino.
Le automobili possono essere lasciate nell’autosilos a pagamento in Portofino, Piazza Martiri della Libertà, aperto 24/7.
Treno
Stazione di Santa Margherita Ligure – Portofino e poi proseguire a piedi, in autobus o taxi
INFORMAZIONIAutobus
Dalla stazione F.S. Santa Margherita Ligure – Portofino prendere uno dei diversi collegamenti diretti al borgo di Portofino
INFORMAZIONIA piedi
Per arrivare nel borgo di Portofino è possibile percorrere la SP227, effettuando una camminata partendo dal centro di Rapallo o di Santa Margherita e che arriva fino a Portofino lungo un percorso che costeggia il mare e che attraversa la ricca natura del parco naturale regionale di Portofino
PERCORSOGestione comunale
La gestione di Castello Brown dopo quasi vent'anni di affidamento ad enti privati, recentemente è tornata di diretta competenza del Comune di Portofino permettendo così una connessione diretta con la gestione amministrativa della nostra città.
Sito Istituzionale